Io e Pulcinella

Il percorso parte dalla conoscenza e dalla condivisione dell’antica arte delle guarattelle, burattini della tradizione napoletana. La lettura dei molteplici significati legati ai personaggi e ai canovacci di quest’arte ci aiuta a riscoprire forze antiche e linguaggi arcaici.

La sperimentazione compiuta in questi anni nelle scuole, nei dipartimenti di salute mentale e nei centri di socializzazione mi spinge oggi ad intraprendere un percorso strutturato sulle possibilità terapeutiche di strumenti quali i burattini, i pupazzi, i pupi , le marionette, etc.

Il lavoro sul corpo e le infinite potenzialità espressive, inoltre, mi porta anche a sperimentare nel Corpo Animato, una forma di teatro di burattini, dove la rappresentazione corporea sostituisce l’oggetto. Il teatro della Tradizione viene tramandato da maestri guarattellari ad apprendisti guarattellari. Apprendo quest’Arte da mio padre, importante guarattellaro napoletano Salvatore Gatto. Durante anni di spettacoli e osservando il pubblico in strada e nei teatri, il fascino esercitato da Pulcinella e i suoi compagni di viaggio è davvero forte. Col Naso all’insù non stanno solo i bambini, a cui sembra che quest’arte oggi sia dedicata, ma chiunque passi per strada, o si trovi nel luogo della rappresentazione, e viene rapito dal ritmo e dal linguaggio delle gurattelle che riflette il ritmo della vita stessa ma soprattutto un linguaggio viscerale, pulsionale che con l'arte delle guarattelle trova un canale d'espressione importante, che può supportare le persone nei loro vissuti più profondi.