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Giovedì, 25 Marzo 2021 12:46

Teoria e tecnica dell’interpretazione dei sogni

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Doriani Massimo

Durante il mio percorso ho avuto la fortuna di conoscere, studiare e collaborare con grandi maestri: da Zerka Moreno ad Alejandro Jodorosky, da Cesare Musatti ad Olà Raknes, Bjørn Bloomental e Federico Navarro, da Maria Rita Parsi a Diego Napolitani, Girolomo Lo Verso, Jole Baldaro Verde, Jean Josè Baranes, Maurizio Andolfi e numerosi altri psicoanalisti, umanisti e personaggi di cultura a cui sono debitore.
Mi interesso di psicoterapia praticamente da sempre. Il primo input venne da Mario Mastropaolo, un gestaltista napoletano. Avevo 16 anni quando seppi che teneva dei corsi informali di psicologia per gli insegnanti della scuola di mia madre. Chiesi di partecipare e fui ammesso. Mi appassionai moltissimo.
Durante il corso si decise di trascorrere un week end a S.Agata dei due Golfi, sulla costiera Amalfitana con tutto il gruppo di lavoro. In quell’occasione mi innamorai di una compagna di corso e questa sorta di fondazione amorosa è rimasta sempre viva in me e nel mio lavoro.
Tornato dallo stage mi fu indicato un Vegetoterapeuta, Piero Borrelli con il quale ebbi un’esperienza quadriennale di terapia di gruppo. La mia passione verso la psicologia ed in particolare verso Wilhelm Reich si solidificò. Quando mi iscrissi all’università avevo già letto tutto di Reich e parecchio di Sigmund Freud.
In seguito frequentai la Scuola di Federico Navarro che all’epoca non era ancora istituzionalizzata. Non esistevano le scuole di specializzazione, si procedeva alla vecchia maniera suggerita dallo stesso Freud con una prima terapia personale seguita da una terapia di controllo con un altro terapeuta ed infine una terza terapia didattica. Federico lo considero uno dei miei primi maestri. Era un personaggio indescrivibile per le sue modalità istrioniche ed eclettiche. Il suo impegno per la psicoterapia ed il benessere psicologico in generale, è stato così intenso nel mondo, che lo chiamavano il globetrotter della psicoterapia. Fondava centri in vari continenti. Era il direttore di numerosi centri da lui fondati, non solo in quasi tutta Europa, ma anche negli USA, in Africa ed in America Latina. Per me è stata un’esperienza entusiasmante in quegli magnifici anni '80. In seguito mi trasferii a Bologna, per lavorare in un’ASL (all'epoca USL) occupandomi di minori. E lì incontrai Alfredo Rapaggi che mi introdusse alla Psicoanalisi con il dispositivo dello Psicodramma. Da allora ho capito che il connubio tra psicoanalisi e corpo, per quanto innovativo non bastava, i “ruoli” e le “trame familiari” dovevano avere più rilievo e con metodi attivi.
Qualcuno della Universitat Freiburg Schweiz, l’Università di Friburgo in Svizzera, venne a sapere che mi occupavo di questi temi e mi chiamò per offrirmi una docenza. Dovevo insegnare Psicologia delle gioventù. Per quattro anni mi recavo periodicamente a Friburgo; ero molto giovane per quel compito ma me la cavai. Fu un’esperienza molto bella che mi permise di conoscere un popolo molto particolare, per quanto a noi vicino anche lontano per tanti aspetti.
In seguito ho conosciuto anche tante persone interessanti, molti formatori, ma anche dei veri maestri ed alcuni di fama internazionale come Bjorn Blumenthal, Leader del Norwegian Institute for Vegetotherapy, Zerka Moreno, moglie di Jacob Moreno e co-fondatrice dello psicodramma, presidente del New Moreno Institute Accademy of Psychodrama di Beacon, New York, Cesare Musatti nei suoi ultimi anni di vita che mi fece capire realmente come funzionano i sogni e come lavorarci.
Nel frattempo facevo altre esperienze, a Milano per 4 anni un’esperienza di gruppanalisi alla scuola di Napolitano.
In tutto ho specializzazioni in quattro approcci diversi, (nel frattempo erano state istituite le Scuole) oltre a quello Analitico con lo Psicodramma ed alla Bioenergetica anche in Psicoterapia a Mediazione Creativa ed in Sistemica. Tutte le formazioni mi hanno lasciato un segno ovviamente. L’approccio neo-junghiano della Psicoanimazione fatta a Roma con la grande maestra che è Maria Rita Parsi mi ha insegnato a muovermi tra i fantastici scenari dell’immaginario. La Sistemica invece l’ho scelta perché è un arcipelago di studi che ti fa comprendere come funziona il mondo dei grandi e piccoli gruppi, dalla società alla famiglia.

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