Ogni donna è la protagonista della sua storia personale e per accedere al suo percorso di evoluzione è necessario che diventi consapevole dei modelli interni o archetipi che ne condizionano le sensazioni ed i comportamenti.

E’ così che se alcune donne hanno la necessità di esprimersi nel matrimonio o nella maternità, altre ricercano l’autonomia personale ed altre ancora passano da un esperienza ad un'altra sotto forma di rapporti nuovi ed eccitanti o di tensioni creative di ogni genere.

I modelli interni a cui facciamo riferimento nel nostro lavoro con le donne sono quelli delle divinità greche e dei miti che le riguardano. Le dee suddivise in due categorie dominanti sono: le dee vergini Atena, Artemide, Estia che rappresentano le qualità del femminile dell’ indipendenza e dell’ autosufficienza, e le dee vulnerabili Era, Demetra, Persefone che incarnano i ruoli tradizionali di moglie, madre e figlia esprimendo il bisogno della donna di appartenere ad un legame con l’altro.

Che sia essa vergine o vulnerabile, una donna che dimentica chi è e rinuncia a ciò che vuole, può sviluppare un profondo stato di sofferenza con il rischio di manifestare veri e propri sintomi clinici. Se la sua bocca resta muta, sarà il corpo a parlare e parlerà il linguaggio della malattia.

Attraverso tecniche corporee, psicodramma, immaginazioni attive possiamo scoprire la dea dominante. Una donna ha il diritto di essere la dea che è, di ricercare un’integrazione tra i suoi modelli interni, di metterli in comunicazione accentuando le potenzialità di ognuno e limitandone gli svantaggi.