La conduzione di Elena La Puca ci ha guidati negli spazi di ogni parte di esso, ci ha invitato a starci comodi, ad abitarlo grazie ad un "banale" movimento, quello del respiro.

Il respiro entra, riempie e nutre. Veicola, uscendo, il superfluo, la scoria e tutto si rigenera e cede tensione.

Il corpo parla, mentre i pensieri possono respirare e liberarsi del peso di chi comanda. In assenza di gerarchie si è lasciato spazio a delicati movimenti spontanei.

Abbiamo poi condiviso in plenum i disegni di ognuno, che raccontavano quanto emerso. Il lavoro si è protratto con movimenti più ampi sempre con l'attenzione all'equilibrio tra l'insorgere spontaneo, creativo e libero e la mediazione della mente che decodifica e suggerisce.

Si è messo in movimento il proprio essere, dover essere e voler essere in una espressione che ascolta se stessi prima, assieme e nonostante i forti stimoli esterni

Paola Vilardo