I laboratori sono degli incontri esperienziali di 4 ore dov'è possibile partecipare ad un singolo evento tematico per sperimentare su di sé cos'è la tecnica, per conoscere gli altri e conoscere se stessi attraverso una serie di strumenti che il coduttore metterà a disposizione dei partecipanti. Si rilascia attestato di partecipazione con monte ore e crediti formativi conseguiti.

La Scultura familiare

Laboratorio di fotografia
Oltre l’immagine.

 

Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. È porre sulla stessa linea di mira mente occhi, cuore. È un modo di vivere (Hanry Cartier-Bresson)

Fotografare significa mettere a fuoco un aspetto della realtà e in modo particolare quell’aspetto che maggiormente colpisce l’attenzione di chi fotografa e che nel contempo lo emoziona.
Fotografare è un modo di vivere, è dare spazio e corpo ad un’immagine interiore, è un ponte tra l’interno e l’esterno dove, l’esterno viene introiettato e trasformato sulla base della soggettivita’ di chi fotografa. Fotografare, quindi, implica il compiere un doppio movimento che va dall’esterno all’interno per poi tornare nuovamente all’esterno trasformato sulla base dell’ interiorità e della soggettività.
Guardare fuori,guardarsi dentro.
In questo laboratorio attraverso la fotografia, usata come strumento di facilitazione, si sperimenterà il ricostruire la relazione che ognuno ha con se stesso e con gli altri. Tema il movimento del mare.
Ogni partecipante attraverso le impostazioni di base e alcune regole fotografiche fissera’ cio’ che vede, cosciente del modo di percepire e filtrare il mondo e di come lo restituisce attraverso la fotografia.
I partecipanti dovranno essere muniti di macchina fotografica o in alternativa anche di uno smartphone.

Report:

Il laboratorio ‘Oltre l’immagine’ ha visto la partecipazione di 7 persone.

In una prima parte teorico-esperenziale l’attenzione e’ stata messa sul fotografare come linguaggio simbolico, come ponte tra interno ed esterno, il dare spazio e corpo ad un’immagine interiore. La fotografia come strumento per esplorare i propri vissuti, confrontarsi con l’altro, nutrire la capacità immaginitava, aprire nuovi spazi di pensiero. I partecipanti hanno quindi lavorato su alcune fotografie di McCurry posizionate al centro del gruppo, per sceglierne una che li rappresentasse nel ‘momento presente’ e successivamente un’altra sul  ‘ciò che voglio, che sarà’.

Nella seconda parte dopo aver dato loro alcune impostazioni di base e regole fotografiche, ci siamo recati all’esterno per fotografare con la consegna di rimanere connessi con le proprie emozioni. Tema il movimento del mare. Come la risacca anche il fotografare implica un doppio movimento. Guardare fuori,guardarsi dentro.Al rientro un feedback sul processo, la scelta dello scatto e il titolo.