L'approccio narrativo e autobiografico della Scuola ha come obiettivo una formazione capace di conciliare l'aspetto clinico con l’aspetto tecnico della scrittura, una formazione tale da poter essere declinata in svariati contesti : clinico , educativo , riabilitativo, didattico, artistico .
Gli allievi potranno apprendere i fondamenti dell’arte del narrare partecipando a lezioni teorico – pratiche con laboratori ed esercitazioni guidate. Approfondiranno lo studio di elementi e strutture narrative e potranno confrontare testi e svariate modalità di scrittura ( dalla poesia al film , dal romanzo al testo teatrale ). Leggeranno . Soprattutto scriveranno tanto ( in maniera in individuale, in coppia in gruppo ) . Verranno introdotti all'arte di narrare e inventare storie lavorando e giocando con la “Grammatica della fantasia “ ( G. Rodari ) . Suderanno tra personaggi ,trame e dialoghi . Incontreranno fate e streghe . Giocheranno con le rime . Lavoreranno sulla propria scrittura ovvero su strumenti e processi cognitivi e altrettanto sui propri vissuti e sulla gestione delle emozioni . Impareranno a raccontare la propria storia e altrettanto ad ascoltare le storie di altri . Racconteranno la propria vita e si ritroveranno anche in tante altre vite. Rivisitando e re-inventando la propria storia impareranno ad accogliere le storie di altri e a prendersene cura.
Durante le lezioni, verranno proposti giochi di relazione e di contatto ,tecniche di rilassamento e fantasie guidate ,esercizi e giochi per la consapevolezza corporea e per la scoperta di canali sensoriali. Verranno adoperati dispositivi atti a sollecitare la produzione della scrittura narrativa .
Nella scrittura autobiografica vanno distinte tre fasi : Una fase di ricognizione in cui si punta a incentivare il ricordo e i ricordi ; una fase di costruzione del testo ; una fase di riflessione con esame dei testi prodotti .
Nelle prime due fasi , quella di ricognizione e quella di costruzione del testo , possono risultare utili i dispositivi autobiografici, come quelli proposti da Demetrio . Alcuni esempi : “La prima volta che “ , “ Sensi (la memoria del corpo ha costruito pensieri e parole )”; “ Quella volta che “ ; “ Galleria di famiglia “ ; “ L'autoritratto , molti ritratti “ ; “ Arcipelago ( da un isola ad un'altra ) “ ( Demetrio il gioco della vita -kit autobiografico ). Tali dispositivi favoriranno l'attivazione di una ricerca selettiva ma con risultati imprevedibili .
Un altro esempio di dispositivo molto semplice può essere “ La mia vita in cinque minuti “ :.ponendo un limite temporale alla narrazione fa sì che essa si strutturi lungo una serie di eventi marcatori che hanno a che fare con le apicalita' della vita , con gli eventi significativi : La narrazione , anche se è contenuta in un arco temporale così esiguo , assumerà una forma, attiverà una qualche modalità di organizzazione del materiale e dei contenuti .
Altri esempi di sollecitazioni per brevi e rapide produzioni :” Un momento di felicità è stato quando…. Un momento di dolore è stato quando “ , restringendo la narrazione in venti righe e in un tempo limitato ; “ La lista degli oggetti della nostra casa “ ( oggetti concreti , ciò che giace su una mensola o su un cassetto , testimoni della nostra esistenza domestica ) .
Procedendo nel percorso di formazione vengono proposti esercizi e dispositivi sempre più complessi che favoriscono la produzione di narrazioni più lunghe , più ricche e articolate . Vengono anche proposti dispositivi di ampio e lungo respiro , come il taccuino e il diario . Prenderà sempre più forma e consistenza la scrittura narrativa e autobiografia non come una tecnica di scrittura , bensì come un atteggiamento verso il gesto di scrivere .
Sollecitazioni di più ampio e lungo respiro possono essere : l’album fotografico ; la mappa della famiglia ; la mappa dei luoghi dove siamo cresciuti (casa ,condominio , quartiere ecc , che costituiscono esperienze nodali , imprinting , influenze ) ; un quaderno per annotare le cose belle accadute durante la giornata e le piccole grandi lezioni imparate ; trasformare una nostra emozione frequente in un personaggio da arricchire con il tempo con sempre maggiori particolari e che avrà una propria vita, abitudini e comportamenti e potrà aiutarci a comprendere perché ogni giorno ci fa visita .
Nella fase di riflessione , la lettura e l'analisi dei testi consentono ai partecipanti la comprensione delle scelte narrative , delle interpretazioni e una ulteriore attribuzione di significato . Analizzare il proprio testo significa trovare gli elementi testuali spiazzanti , gli elementi ricorsivi , ciò che è mancate , ciò che interroga , gli elementi di comunanza e di similitudine con gli altri . Dopo il momento autoriflessivo il gruppo assume un ruolo importante nel lavoro di interazione sui significati collettivi , poiché scopre, esalta, rilancia, compara sensi e significati delle esperienze . La storia individuale diviene appartenente al suo contesto ( temporale , sociale, culturale, comunitario ) e al tempo stesso getta sul contesto la luce della sua originale unicità .
Diviene sempre più chiaro come la narrazione e la scrittura autobiografica agiscono non solo nel singolo, ma anche nel gruppo, che diventa strumento di interazione in grado di attivare ascolto empatico e maggiore prossimità con l' altro.
Il filo conduttore che percorre la formazione dall' inizio alla fine è il progressivo e ininterrotto maturarsi e arricchirsi della scrittura narrativa in tutte le sue forme e sfaccettature, ,insieme alla contemporanea crescita della capacità di ascolto di sé e degli altri e delle specifiche competenze cliniche e professionali. Alla fine del percorso, la scrittura narrativa diventa strumento proficuo nella pratica clinica e professionale. Inoltre può essere utilizzata anche come valido strumento per dare voce e parole a gruppi e realtà sociali dove i linguaggi narrativi vanno stimolati e incoraggiati. Questa possibilità è un ulteriore obiettivo della formazione narrativo-autobiografica.
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