Sin dall’ origine dei tempi, prima ancora di essere considerata una forma d’arte, la danza è sempre stata utilizzata dall’umanità come veicolo di espressione, socializzazione e liberazione.
In maniera molto naturale si prestava a raccontare ed esprimere stati e moti dell’anima; a rappresentare movimenti di relazione tra l’umano e ciò che lo circonda e da cui, da sempre, dipende; a fungere da modo per collocarsi nel mondo come persona tra le persone e per permettere alle tensioni accumulate di trovare una via di soluzione.


Nel tempo, però, la funzione sociale, creativa e rigenerante della danza è andata mortificandosi, a causa di condizioni di vita spersonalizzanti e meccanicistiche che hanno affermato la supremazia della ragione sulle molteplici possibilità intuitive del corpo e dei suoi movimenti.
Ma visto che la storia è una continua ricerca di equilibrio, i luoghi del sapere e della cura stanno provando sempre più a recuperare il significato più profondo del nostro vivere in comunione armonica con noi stessi e con ciò che ci circonda.
L’unità integrata è infatti ciò che la danza, come tutte le forme d’arte, permette ed alimenta, ed è da qui che la Danzaterapia prende le mosse!
A partire dagli anni Quaranta del Novecento dapprima negli Stati Uniti e successivamente in Europa e nel resto del mondo, si afferma come forma espressiva conquistando un ruolo sempre più centrale nell’ambito del lavoro di educazione e prevenzione, cura e riabilitazione.
La danza ha da sempre dimostrato e continua a dimostrare di essere un prezioso ed efficace mezzo di guarigione dei più svariati disagi che incontriamo nel nostro vivere, intendendo per guarigione non tanto l’eliminazione del male quanto piuttosto la sua trasformazione in qualcosa di nuovamente utile e godibile.
La danza è un farmaco: ha il potere di schiudere l’essere umano a se stesso e al mondo; di accompagnarlo alla scoperta di risorse a volte inaspettate; di liberare le proprie emozioni da quei blocchi interni ed esterni che limitano il loro necessario fluire; di reintegrarlo nel suo essere un’anima e un corpo.
Il processo terapeutico di cui si fa veicolo la danzaterapia, stimola a cercare la propria danza non come atto performativo staccato dal nucleo della persona ma come fioritura possibile della personalità…
L’obiettivo non è quello di creare un prodotto bello “ma liberatorio, riequilibrante e ristrutturante in funzione dell’Io e della sua possibilità di espressione(1) ponendosi al servizio dei propri bisogni e del proprio piacere: ingrediente indispensabile per ciò che chiamiamo processo di guarigione!

 

(1) Intervista a Vezio Ruggieri