“Marina di Positano”

Olio su tela, cm 50 x 70


L’opera raffigura uno scorcio della “Marina di Positano”, località anche conosciuta come “Costiera amalfitana”, realizzata con forte effetto di colore materico e parti a rilievo. Il borgo marino dal fascino incontestabile, costante esempio di architettura della costiera amalfitana. Nell’opera viene suggerita l’anima più intima che viene suggerita l’anima più intima che vive dei colori chiari e splendenti di cui il dipinto offre uno scorcio semplice, ma affascinante, formata da case e da barche, scomposti e ricomposti secondo emozioni lievi o gradevoli con tonalità scure e chiare che richiamano gli effetti della costiera come un espressione realista. L’opera dai colori luminosi a tratti con piccole pennellate di colore rappresenta a pieno stile luminosità e concretezza della lontananza in cui lo spettatore sta guardando il dipinto.
L’artista esprime un variare di sentimenti, stati d’animo creando con colori gli impasti di pittura come un gesto armonico, producendo sensazioni, emozioni di cui il colore varia dalla luce, cambiandolo dai riflessi come se fosse un tramonto in movimento mischiando i colori sulla tela in modo armonico, semplice fino ad ottenere impasti morbidi e sgargianti. L’opera è realizzata a stile impressionista realista.

 

 

L'autore: Romano Mario

Romano MarioMario Romano è nato a San Giuseppe Vesuviano il 13 dicembre del 1987.
Laureato in arti visive e discipline dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 2014.
Maestro d’arte di pittura e scultura figurativa ha partecipato a varie mostre e a vari concorsi del 2000 in Italia.
La sua pittura è figurativa realista, ma oltre il figurativo realista traspare un arte di possedere una forte passione per il paesaggio, la natura morta, l’astrattismo e il surrealismo.
Per hobby ha una forte passione per lo sport delle arti marziali il Karate.
Un’espressione fondamentale per la sua scelta artistica perché impara i rudimenti della pittura: dalla conoscenza dei colori primari e secondari all’uso delle terre colorate.
Inizialmente si dedica alla pittura di paesaggi di campagna, case e fiori.
Nel 2001 partecipa alla sua prima mostra personale di opere sacre.
La sua esperienza con la fotografia risale nel 2002 che ne ricava varie foto partecipando a mostre e concorsi di vari progetti.
I suoi soggetti si frammentano, i piani compositivi si intrecciano e si smembrano, quasi astratto dalla sintesi estrema, l’artista si avvicina all’esperienza del surrealismo, anche con volumi colorati che si scompongono fino a diventare anche composizione astratte.