Definizione di Psicoterapia con l’uso dello Psicodramma Psicoanalitico
Il termine Psicodramma deriva dal greco Psychodrama che unisce due significati. Il termine “drama” indica “azione” o “cosa fatta”, e psiche indica “anima”. Psicodramma, quindi, significa “mettere in azione o in scena l’anima”. Nel 1921 Moreno fondò il Stehgreiftheater, il teatro della spontaneità e nel 1925 introdusse lo “psicodramma” negli Stati Uniti. Da questa intuizione nacque il principio fondamentale dello psicodramma. Stimolare i contenuti emozionali e la libera espressione dei sentimenti in uno spazio terapeutico/teatrale dove, oltre il livello verbale, vengono rappresentati i contenuti psichici più profondi, su un metaforico palcoscenico. Questo spazio simbolico diventa un luogo-non luogo dove avvengono delle trasformazioni psicoemotive che aiutano le persone a ritrovare le risorse psichiche interne e ad affrontare le catene emotive che bloccano il percorso di crescita e di benessere.
Lo Psicodramma è una metodologia Psicoterapica che, attraverso la messa in scena dei contenuti intrapsichici, consente all’individuo di esprimere il proprio mondo interno. Nella nostra proposta formativa lo Psicodramma è una particolare forma di psicoterapia utilizzata per scopi terapeutici. Moreno ha definito lo psicodramma nel 1945 come “una scienza che esplora la verità e la rappresenta attraverso metodologie drammaturgiche”, vale a dire mediante l'azione, il mettere in dubbio e il mettere in scena. Il protagonista di una sessione di Psicodramma, con l’aiuto dello psicoterapeuta/psicodrammatista e del gruppo di attori/pazienti, agisce sulle parti interne (Io-Ausiliari) e, grazie all’utilizzo di specifiche tecniche, ha l’opportunità di esprimere, rivivere e ridefinire creativamente i nodi della propria esistenza. Affrontare e risolvere i conflitti intrapsichici, causa di vari disturbi psicopatologici, comportamentali e relazionali, è lo scopo di tale metodo. L’integrazione di parti di sé scisse va considerata come il punto di confluenza dell'intero processo curativo. Moreno ancora scrisse: “La spontaneità opera nel presente, nel qui e ora, stimola l’individuo verso una risposta adeguata a una situazione nuova o a una risposta nuova a una situazione già conosciuta”. L’obiettivo è il raggiungimento, nel qui e ora, di un elevato sviluppo della comunicazione interpersonale e l’elaborazione del co-cosciente e del co-inconscio attraverso un continuo scambio ed empatia tra i membri del gruppo di psicoterapia. Il nostro approccio pone particolare attenzione allo Psicodramma Classico proposto da Jacob e Zerka Moreno, fondatori dello psicodramma, ed all’Analisi dell’Inconscio che utilizza come strumenti d’indagine trasformazionale, la sfera simbolico/interpretativa di tipo Freudiano (Introduzione alla Psicoanalisi, 1915-17 e 1932). Nel processo terapeutico si pone particolare rilievo ad un approccio integrato dove c’è il paziente e la sua specifica esperienza al centro del metodo. Il nostro bisogno è quello di rendere il Metodo adeguato al paziente piuttosto che portare i pazienti ad adeguarsi al Metodo. Per questo anche la dimensione psichica del corpo, come luogo di conflitti intrapsichici, fa riferimento a varie teorie psicologiche che vanno da Reich e la Vegetoterapia, (Analisi del Carattere, 1933) alle teorie sviluppate da Lowen (Bioenergetica, 1975) (Il Linguaggio del Corpo, 1958). I blocchi emozionali non sono più solo blocchi caratteriali ma vengono identificati nei blocchi corporei, energetici, dando così più ampio respiro a questioni di tipo posturale, psicosomatico, espressivo/motorio. Per finire l’approccio vede i suoi sviluppi nelle teorie umanistico-esistenziali di Carl Rogers (la Terapia Centrata sul Cliente, 1951) e di Yrvin D. Yalom (La Psicoterapia Esistenziale , 1980) e in quelle sistemiche di Watzlawick (La prospettiva Relazionale, 1978) che aiutano il percorso di crescita e cambiamento nella lettura dei cicli di vita (E. Erikson, 1951 e D. Levinson, 1978) e alla dimensione dell’ascolto umano.