L'arte è la più alta forma di sintesi visiva e concettuale che l'uomo è stato in grado di produrre sin dall'inizio del suo cammino sulla terra. Essa ha assunto funzioni, significati, modi e tecniche diversissime, svolgendo unimportante ed insostituibile compito di mediazione tra il proprio sé, la psiche individuale e l'identità collettiva di una società. L’arte (o le arti visive) è stata il principale veicolo comunicativo,il gesto rappresentativo di un'epoca, la ricerca di nuovi simboli e significati che potessero dare espressione sensibile alle idee, ai sentimenti, alle proiezioni umane.

Nelle antichissime caverne della preistoria l’uomo primitivo dipingeva scene di caccia, animali da catturare, guerrieri armati di lance per scongiurare il pericolo della morte, per prepararsi psicologicamente all’impresa audace e spesso fatale, per controllare le proprie paure e concentrare tutta la propria energia corporea e mentale in un solo unico gesto, per incontrarsi/scontrarsi con la sacralità della vita e della morte. La sua naturale funzione terapeutica era già chiara sin dall’inizio della sua genesi, e così, sia pur mutandosi nel tempo e nello spazio, evolvendosi nelle epoche con forme ed aspetti propri, acquistando ruoli e differenti prospettive, ha conservato quella originaria dimensione “salvifica” e “curativa”. L’arte è riuscita nel compito più audace e problematico di esprimere emozioni intense rendendole chiare e distinte, talvolta tanto forti da essere pericolose, di raccontare le storie umane dal mito alla realtà, di risolvere magicamente conflitti,di dare un ordine armonico al caos dell’esistenza e del mondo,  individuando quel “qui” ed “ora” che restano i punti cardinali da cui parte qualsiasi processo di conoscenza interiore e di terapia. Nel lungo corso della storia dei linguaggi visivi e delle tecniche artistiche molti artisti se ne sono serviti per curare le proprie angosce, per assopire le proprie ansie, per gridare la propria rabbia, per affrontare le proprie paure, per esprimere il proprio dolore, senza però perdere la speranza di cercare una cura, di costruire un’armonia dei sentimenti e dei pensieri, di trasformarsi per realizzare il progetto di sè, di cambiare pelle per riadattarsi al divenire della vita conservando la propria integrità. La funzione catartica che le arti visive sono in grado di attivare spontaneamente, l’empatia quasi automatica che suscita un’immagine artistica è qualcosa di straordinario, di potentemente efficace, di sorprendentemente possibile. Ricordi, memorie, traumi, tensioni, gioie e sofferenze, sogni, proiezioni possono riemergere dal profondo del nostro essere ed indicarci il percorso che dobbiamo compiere per comprenderli, per risolverli e per trasformarli in ciò che può aiutarci e costruire nuovi equilibri, nuovi incontri con il proprio sé e l’altro.

L’arteterapia è senza dubbio l’ultima frontiera di una “scienza”, che nella storia del pensiero umano non è mai stata riconosciuta ufficialmente, ma che ha conservato delle esperienze del  passato, quasi segretamente, questo importante contenuto, ovvero di essere portatrice di una “sapienza” terapeutica, nota inconsciamente agli stessi artisti che, spinti dalla prepotenza del loro stesso talento e dalle loro geniali intuizioni, ne hanno avvertito l’urgenza non solo per se stessi ma per tutti gli uomini. Ogni immagine dipinta, ogni marmo scolpito, ogni disegno a matita, ogni fotografia, ogni oggetto comune ripreso e ripensato esteticamente è la più concreta esperienza di conoscenza della propria psiche, delle immagini e delle emozioni o dei conflitti che la popolano, ma anche del potere personale, della propria visione del mondo, del complesso rapporto tra la propria identità e quella  degli altri. A partire dalla rivoluzione psicanalitica di Freud e Jung il percorso della psicologia contemporanea e delle terapie ha compiuto un enorme passo in avanti, fornendo alle arti visive e alla sua pratica a scopi curativi un fondamento scientifico che si è arricchito, in particolare nel secondo Novecento del secolo scorso, di esperienze, di scuole, di conferme che hanno portato alla definizione di obiettivi specifici e di relativi percorsi di formazione.

L’Accademia Imago è impegnata da anni ad utilizzare tutto il potenziale terapeutico e curativo delle arti visive che operano con le imago profonde della nostra psicologia umana, a tal fine ha costruito una scuola di arteterapia che dispone di un curricolo formativo di alto livello scientifico per la formazione professionale di arteterapeuti in grado di operare sia nel settore clinico che in quello culturale e sociale.